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Come funziona il Piano Transizione 5.0

Piano Transizione 5.0: come funziona?

Abbiamo parlato dell’orgine del Piano Transizione 5.0, vediamo ora come funziona e quali sono gli incentivi che propone.

Chi sono i beneficiari?

Tutte le imprese (o le stabili organizzazioni) che siano residenti nel territorio italiano indipendentemente:

  • dalla forma giuridica,
  • dal settore economico di appartenenza,
  • dalla dimensione
  • dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, .

Chi sono gli esclusi?

Le imprese in:

  • stato di liquidazione volontaria,
  • fallimento,
  • liquidazione coatta amministrativa,
  • concordato preventivo senza continuita’ aziendale, o
  • sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n.14, o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.

Quali spese finanzia il Piano Transizione 5.0?

I progetti di innovazione da cui consegue una riduzione dei consumi energetici, ovvero resta valido il Piano Transizione 4.0, tuttavia se si ottiene una riduzione dei consumi energetici (che dettaglieremo più avanti nell’articolo), si accede al Piano Transizione 5.0.

Percio’, il Piano Transizione 5.0 nel dettaglio finanzia:

  • I beni strumentali materiali definiti nell’Allegato A del piano Transizione 4.0
  • I beni strumentali immateriali defini nell’Allegato B del piano Transizione 4.0 a cui si aggiungono
    • i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
    • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui al punto precedente (come ad esempio un ERP che preveda il monitoraggio dei consumi).
  • I sistemi di autoproduzione, autoconsumo e stoccaggio di energia, esclusi quelli che utilizzano biomasse come fonte energetica. Si tratta quindi sostanzialmente di impianti fotovoltaici, che devono essere prodotti nell’Unione Europea ed avere un’efficienza di almeno il 21,5%. L’impianto fotovoltaico deve far parte di un progetto che preveda l’acquisto di beni strumentali dei punti precedenti; per intenderci non si possono acquistare solo pannelli fotovoltaici.
  • Le spese di formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Tali formazioni devono necessariamente essere erogate da soggetti esterni, che saranno individuati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Cosa si intende per riduzione dei consumi energetici?

La riduzione dei consumi energetici, criterio fondamentale per passare dal Piano Transizione 4.0 al Piano Transizione 5.0 significa ottenere almeno una una delle seguenti condizioni :

  • una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3 per cento o,
  • una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento.

Attenzione! Non si sa ancora come deve essere eseguito il calcolo, siamo in attesa di un decreto ad hoc.

Quali sono le aliquote del Piano Transizione 5.0?

Ci sono ben 9 aliquote! Vediamo i vari casi possibili.

Caso n°1: “Transizione 5.0 base”

La tabella riassume le aliquote per i beni strumentali, a seconda della riduzione del consumo energetico ottenuto per unità produttiva (UP) o per processi interessati (PI)

Entità dell’investimento3% < UP < 6%
5% < PI < 10%
6% < UP < 10%
10% < PI < 15%
UP > 10%
PI > 15%
Fino a 2.5M di euro35%40%45%
Da 2,5 a 10M di euro15%20%25%
Da 10M a 50 M di euro5%10%15%

Caso n°2: “Transizione 4.0”

E se non ottengo la minima riduzione del consumo energetico prevista? Ebbene, si resta alle percentuali del Piano Transione 4.0 che finanzia solo i beni strumentali materiali e immateriali, niente formazione, né pannelli.


Vanno poi ricordati due casi speciali: gli impianti fotovoltaici e la formazione

Caso Speciale 1 : “Transizione 5.0 con maggiorazione per impianti fotovoltaici”

E’ prevista una maggiorazione della base di calcolo per alcuni tipi di impianti fotovoltaici, ovvero:

  • 120% per i moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento
  • 140% per i moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.

La maggiorazione si applica sulla sola parte relativa agli impianti fotovoltaici e non anche ai beni strumentali e alla formazione.

Caso Speciale 2 : “Transizione 5.0 con attività di formazione

Le spese di formazione possono essere considerate nel limite del 10% dei soli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali (quindi non gli impianti fotovoltaici ad esempio), e comunque non oltre 300.000 euro.

Esempio di calcolo

Vediamo qualche esempio di calcolo per i casi speciali con un’impotesi di riduzione del consumo energetico ottenuto per unità produttiva (UP) pari all’8% (seconda colonna della tabella), 100.000 euro di beni strumentali (1° riga della tabella)

Caso Speciale 1 : “Transizione 5.0 con maggiorazione per impianti fotovoltaici”

Consideriamo una spesa di 100.000 euro per dei pannelli con efficienza di cella superiore al 23,5 che mi danno diritto ad una maggiorazione del 120%.

[100.000 + (100.000 x 1,2)] x 0,4 = (100.000 + 120.000) x 0,4 = 88.000 euro

Caso Speciale 2 : “Transizione 5.0 con attività di formazione

Consideriamo il caso di prima, ma aggiungiamo 60.000 di spese di formazione. Innanzitutto, avendo 100.000 euro di spese per beni materiali, posso solo considerare 10.000 euro di spese di formazione (ovvero il 10% di 100.000, e non di 200.000 perché non posso considerare l’impianto fotovoltaico).

[100.000 + 10.000 + (100.000 x 1,2)] x 0,4 = (110.000 + 120.000) x 0,4 = 92.000 euro

Come si fruisce degli incentivi del Piano Transizione 5.0?

Non cambiano le modalità, ovvero la compensazione in F24, tuttavia ci sono alcuni punti da tenere a mente.

  • Restano gli obblighi di dimostrare l’avvenuta interconnessione.
  • Il credito non puo’ essere ceduto o trasferito neanche all’interno del consolidato fiscale
  • L’avvio della fruizione non potrà superare la data del 31 Dicembre 2025.

Inoltre, Il Governo sta definendo ancora alcuni aspetti operativi per la fruizione dell’incentivo, come gli oneri documentali da produrre, chi puo’ produrre determinate certificazioni che saranno richieste, e le modalità di interazione dell’azienda con il Mimit e il GSE che sarà responsabile dei controlli sulla riduzione dei consumi energetici. Definiamo e aggiorniamo queste modalità in un articolo separato.

Transizione 5.0 è cumulabile con altri incentivi?

Il credito d’imposta Transizione 5.0 è cumulabile con altri incentivi che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che il cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.

Non è invece cumulabile, in relazione ai medesimi costi ammissibili, con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica.

Cosa ricordare

La fruizione degli incentivi del Piano Transizione 5.0 è più complessa di quelli del Piano Transizione 4.0, inoltre la normativa non è ancora stabilizzata. Conviene quindi anticipare per tempo gli investimenti e rivolgersi ad un professionista per programmare il progetto di innovazione.

Siamo a tua disposizione, non esitare a contattarci!

Piano Transizione 5.0

Cos’è il Piano “Transizione 5.0”?

Investimenti per il Futuro Sostenibile delle Imprese Italiane

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passo fondamentale del governo italiano per sostenere la trasformazione delle industrie nazionali verso pratiche più innovative e sostenibili. Infatti, questo piano è la punta di diamante della strategia dell’Italia di stimolare la crescita economica attraverso la tecnologia e la sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Industria 5.0.

Obiettivi e Strategie del Piano Transizione 5.0

Il Piano “Transizione 5.0” è progettato per stimolare la digitalizzazione e la sostenibilità delle imprese, con un focus particolare sulle piccole e medie imprese (PMI). Gli obiettivi chiave includono:

  1. Promozione dell’Efficienza Energetica: Incoraggiare le aziende a ridurre l’impronta carbonica attraverso tecnologie innovative.
  2. Incentivazione dell’Uso delle Tecnologie Digitali: Facilitare l’adozione di soluzioni come l’intelligenza artificiale, la robotica e l’IoT per migliorare la competitività.
  3. Supporto alle Iniziative Green: Sostenere progetti che promuovano l’uso di risorse rinnovabili e l’economia circolare.

Dettagli Legislativi del Piano Transizione 5.0

Il Piano “Transizione 5.0” è stato codificato nell’articolo 38 del Decreto-Legge 39 del 2 marzo 2024, una normativa composta da 21 commi che fa parte delle “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” (decreto PNRR). Questo decreto è stato approvato dal Governo il 26 febbraio 2024 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2024. Il decreto legge è entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione ed è prevista la sua conversione in legge entro i sessanta giorni successivi. Tuttavia, siamo in attesa del decreto attuativo, che doveva essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto. Per restare aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi alle notifiche del nostro sito.

Come funziona il Piano

Il governo italiano ha previsto una serie di incentivi finanziari per le imprese che decidono di investire in tecnologie e processi conformi agli obiettivi del Piano “Transizione 5.0”. Questi incentivi includono sgravi fiscali, sovvenzioni dirette e facilitazioni creditizie, progettati per rendere più accessibili le tecnologie avanzate anche per le piccole e medie imprese. Poiché ci sono diversi tipi di incentivo, abbiamo realizzato un articolo dettagliato “Piano Transizione 5.0: come funziona?” in cui trovate une spiegazione completa.

Cosa devi ricordare

Il Piano Transizione 5.0 introduce oltre agli incentivi relatvi alla digitalizzazione del piano transizione 4.0, incentivi legati alla sostenibilità. Siccome il Governo ha da poco approvato il Decreto sul Piano Transizione 5.0, mancano diversi decreti attuativi che spieghino nel dettaglio come usufruire degli incentivi. Per questo monitoriamo quotidianamente la situazione: seguiteci per restare aggiornati.

Industria 5.0

Cos’é l’Industria 5.0?

Introduzione all’Industria 5.0

L’Industria 5.0 rappresenta la quinta rivoluzione industriale e segna un significativo cambiamento rispetto alla sua predecessora. A differenza delle fasi precedenti, che si concentravano principalmente sull’automazione e l’efficienza tramite la tecnologia, l’Industria 5.0 mette in primo piano la collaborazione tra uomini e macchine, mirando a un’armonizzazione tra le capacità tecnologiche e l’intelligenza umana.

In che modo l’Industria 5.0 differisce dall’Industria 4.0?

L’Industria 4.0 ha trasformato il panorama manifatturiero con l’integrazione di sistemi cyber-fisici, l’Internet delle cose e l’automazione avanzata. Tuttavia, ha spesso trascurato l’elemento umano nel processo produttivo. L’Industria 5.0, invece, cerca di riportare l’uomo al centro dell’attenzione. Questa nuova fase enfatizza non solo l’efficienza ma anche la personalizzazione, la sostenibilità e il benessere dei lavoratori. Le tecnologie come l’intelligenza artificiale e la robotica sono progettate per lavorare insieme agli operatori umani, piuttosto che sostituirli, creando un ambiente lavorativo più flessibile e reattivo alle esigenze umane.

Il Ruolo del Governo

Il governo ha un ruolo fondamentale nell’agevolare la transizione verso l’Industria 5.0, promuovendo politiche, incentivi e normative che supportano l’innovazione e la sostenibilità. In Italia, il piano “Transizione 5.0” è un esempio significativo di come il governo stia spingendo in questa direzione. Questo piano è focalizzato sul sostenere le imprese nell’adozione di tecnologie avanzate attraverso incentivi finanziari e sostegni specifici. Incentrato sulla modernizzazione tecnologica delle imprese italiane, il piano mira a potenziare la digitalizzazione, la sostenibilità e la competitività nel rispetto dell’ambiente. Gli incentivi offerti sono particolarmente rivolti a progetti che promuovono l’efficienza energetica, la riduzione dell’impatto ambientale e l’integrazione di soluzioni innovative per la produzione sostenibile.

Come può un’azienda prepararsi all’Industria 5.0?

Per prepararsi all’Industria 5.0, le aziende devono adottare un approccio proattivo all’innovazione finanziandolo con la finanza agevolata. Questo include:

  1. Formazione Continua: Investire nella formazione continua dei dipendenti per garantire che abbiano le competenze necessarie per interagire efficacemente con le nuove tecnologie.
  2. Adozione di Tecnologie Collaborative: Integrare tecnologie che favoriscono la collaborazione tra macchine e lavoratori umani, come la robotica collaborativa e l’intelligenza artificiale.
  3. Focus sulla Sostenibilità: Implementare processi che minimizzano l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica.
  4. Valorizzazione del Capitale Umano: Riconoscere e valorizzare il contributo unico che gli esseri umani portano al processo produttivo, oltre a creare un ambiente di lavoro che promuova il loro benessere.

Cosa devi ricordare

L’Industria 5.0 non è solo una tendenza emergente, ma un cambiamento fondamentale nel modo in cui le aziende operano e interagiscono con la tecnologia e i loro lavoratori. Adottando un approccio olistico che valorizza sia la tecnologia sia l’elemento umano, le aziende possono prosperare in questa nuova era industriale, creando prodotti innovativi e sostenibili che rispondono alle crescenti esigenze dei consumatori e della società.

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